lunedì 21 dicembre 2009
domenica 20 dicembre 2009
Come Minimo
Sono buono, buono come pochi.
Mi chiamano Manuele.
Quando esco, tutti si fanno male, specialmente le femmine.
È quando non esco, che ti devi preoccupare.
Adesso ho i begli spaghetti che mi sono cucinato.
Adesso.
Manuele.
Si alza e mangia li spaghetti col tonno, Manuele.
Sò buoni.
Mi diverto a mangiare li spaghetti nel tonno, Manuele.
Stasera mi sono sfogato, al meno.
Ma proprio al meno.
Vigilo urbane.
Confratellai grezze.
Mescevo pascoli, a grano.
E produco fosforo, azione!
Sottostante spalpita.
L’orcore.
Di giornate infàstedi, nutre.
Di propizie infrantesi, furie,
Di risacche spentesi, serie.
E allora stono, discinto, e stretto al palpito, spingo.
Dialetto
Tinicitt’ael du costi
Cà stu ppannu li rrobbi!
Movabbanni piggradzia,
cà stà montu l’onori.
Però, am’a ddì però, am’à ddì però, mò stonu!
venerdì 18 dicembre 2009
Governo vs. Facebook
Solo perché usa la comunicazione scritta.
Solo perché ci sono i nomi e i cognomi.
Solo perché scriviamo quello che pensiamo.
A voi dà fastidio.
Dà fastidio quello ch non riuscite a controllare.
Avete vinto le elezioni grazie alla paura.
Ed invece noi, questa paura la tiriamo fuori.
Cari Ministri, invece di interrogarvi sui microeffetti che il vostro comportamento indegno (corruzione e degrado dei costumi in primis, ma soprattutto voglia di approfittare della povera gente) ha sulle NOSTRE comunicazioni, dovreste interrogarvi sulle macrocause che producono queste critiche (perché di critiche si tratta).
Solo perché non siete voi a decidere i contenuti del NOSTRO mezzo come fate con la televisione, non avete alcun diritto di impossessarvi delle nostre libertà. Scrivere che Berlusconi merita di essere colpito al volto è solo l’espressione di un sentimento, di una necessità. Avete passato il limite, cari politici, e questo è quanto. Lo avete passato da anni, lo state passando nel momento in cui scrivo e lo passerete domani, quando resterete a casa invece che andare a lavorare. Tanto potete rubare anche per telefono.
Il fatto che ci siano dei “gruppi” (il cui potere pragmatico è pari a zero) che inneggiano alla violenza (ripeto, inneggiare alla violenza su Facebook è ben poca cosa rispetto ai problemi di questo paese), è solo un indicatore dello scontento generale degli italiani.
Soprattutto di noi giovani.
Noi non siamo degli emarginati. Viviamo nella vostra stessa società, abbiamo diritto di voto, pensiero e PAROLA, e quindi non accettiamo le vostre intrusioni. Censurate pure, censurate, non sarete mai in grado (perché siete vecchi come l’apparato che vi sostiene) di FERMARE nessuno di noi. Perché, vedete, voi non avete davvero nessuna influenza su di NOI e sul nostro PENSIERO.
Con rabbia,
Il Vostro.
mercoledì 16 dicembre 2009
neve in piazza san carlo, ore 00:30
martedì 15 dicembre 2009
(socio)logica
1. Il mondo è tutto ciò che accade.
lunedì 14 dicembre 2009
13 dicembre
13 dicembre, notte
È bello ogni tanto staccarsi da facebook.
È così maledettamente divertente…
Stavo pensando a cosa pensare, a cosa scrivere.
Non ho neanche un abat-jour!
Ehy, mi sento figo!
Non guadagno 2000 euro al mese, ma posso sopportare questo ed altro.
Vorrei tradurre Appadurai, ma è tardi.
Non c’è tempo, caro 2oo9! 2OO9! 2009! 2°°9!
E insomma…
Viva Jeff Koons, viva l’arte, Viva Dio!
Buonanotte…
Emanuele
Si parla di presenza
10/12/2009
Ho parlato così tanto che mi è passata la voglia di scrivere.
Il fatto di sentirne il dovere, però, è un fatto.
Di per sé, in questo momento, autoevidente.
Il Papa dice che i media mostrano tanto di quel male che la gente non ha tempo di fermarsi a riflettere sul bene. Il Papa è un fine teologo, a quanto pare.
Rido di gusto. Ho finito.
Io comunque amo Nicoletta Bosco. Lei è una delle mie professoresse. La amo. Proprio. Mi sento un liceale, un bambino e cerco di essere un signore. O comunque, di essere sempre presente. È bello questo. Mi piace. Ci vuole molta forza, però. Ma dà soddisfazione. Anche conoscere un buon libraio ne dà. Anche leggere delle cose intelligenti agli altri, ne dà. Sono soddisfatto. Ho dei problemi, ma mi sento soddisfatto. Ogni tanto sono presuntuoso, forse, ma sono comunque soddisfatto. Oggi in biblioteca è stato bello. Ho fatto cose (prendere in prestito Alfred Schutz in italiano, leggerlo, capirlo e commentarlo. Questo sì, che dà piacere.) ed aumentato la mia soddisfazione.
Cazzo!
E vabbè, viva la Svezia. Anche alle 02:49.
fumare fa male
09/12/2009
fumare fa male.
anche la data prima della pagina fa male.
poi dice che la pagina impone un ritmo forzato al flusso di coscienza.
bene, stasera gruppi cover dei Beatles. uno non faceva cacare, gli altri sì.
ma tanto lo sanno tutti che ero da solo.
era un party molto torinese, però.
altrimenti un cazzo.
altrimenti facevo il bravo.
ho detto a Cristina di non farci caso.
ai comportamenti, non alle persone.
comunque, è stata una giornata molto bella. ho bevuto il cannonau, preso un paio di contatti e girato in 500. poi studio, poco, bella tipa seduta davanti a me (dolcissima stile arale, però magra, minimal e con due belle tettine. e un quoziente intellettivo spaventoso. anche.)
l'ho salutata dopo aver lanciato nel cestino una carta con dentro un pezzo di patata arrosto raccolto dal pavimento di casa di cosimo nel pomeriggio. il cestino era ad una distanza da nba. tiro da tre. la signorina col pollice su. io, occhiolino e passa.
ciao bella.
e però adesso mi apro troppo.
stasera dialogo con due liceali (ho l'età per fare tutto), poi salita sul palco del jazz club a vedere come ci si sente. comunque ci si sente bene. era la prima volta che ci entravo.
poi club.
poi 13.
poi adesso.
adesso ho i piedi freddi.
i termosifoni accesi.
da poco, però.
e per poco, che tra un po' vorrei andare a dormire.
questo è il mio diario.
il mio diario non esiste.
cronache da 127.
ed adesso provo, almeno, a cambiare discorso.
nel mio diario parlo sempre di me stesso. forse perché conosco bene l’argomento.
mi sento il presidente di me stesso.
io decido, io organizzo, io faccio questo e faccio quello.
faccio tutto io. penso a tutto io.
so anche cucinare (eh, eh). ma soprattutto voglio bene a me stesso.
ci tengo.
mi sono affezionato.
sono così bravo a volte, che a volte sono anche un po' timido.
ma non fateci caso, è consapevolezza, questa.
e insomma, sono anche felice, felice e contento, che cosa volete di più da un personaggio di un diario?
che ci sia la foto di chi lo scrive (il diario, non il personaggio) sul foglio che non esiste? bene, eccovi
accontentati.
cerbello
08/12/2009
non più stanco.
pace!
yeah!
adesso tocca a me pensare.
io sono il cervello. sono bravo. sono svello (un mix di svelto e bello). domani pranzo di festa, caro stomigu e cara panza.
dopo il cervello, emanuele è bello.
e cmq aperitivo, poi primo, e poi secondo!
tenendo d'occhio tutto tieni d'occhio anche il buffet, frutti di bosco compresi.
stanco, oggi
07/12/2009
everybody dance now.
come se volessi ringraziare tutti ma avessi paura di non essere compreso.
come se ti perdessi nella tua eccessiva sicurezza e facessi un giro completo, tornando al punto di partenza.
come quando esci da solo, elegantissimo, e poi non fai niente, prendi il 13 e te ne torni a casa.
adesso stai bene. ti senti calmo. al caldo, al sicuro.
troppo bene. pensi che qualcosa possa sfuggirti di mano, però.
è questa la tua paura. res(is)ti appeso e cosciente, consapevole, quasi bellissimo.
e non fai niente. o meglio, fai poco ma lo fai bene. devi concentrarti di più sulla quantità. trova un equilibrio tra qualità e quantità. comprare un libro dal titolo "per leggere Nievo" non è furbo, lo sai.
ma perché devo credere che scrivere su una tastiera sia una cosa così mledettamente seria?
non lo è!
sono solo cazzate. pensieri sciolti, poco conclusionali.
mmmmmmbèh!
mò aspettiamo un poco.
sono le 02:14. fumerò una sigaretta. sono stanco, voglio andare a riposare.
cazzeggio. ok?
ok.
tiramisù buono. una canzone di madonna come sottofondo, purtroppo.
stanco, ancora più stanco.