domenica 20 dicembre 2009

Come Minimo

Sono buono, buono come pochi.

Mi chiamano Manuele.

Quando esco, tutti si fanno male, specialmente le femmine.

È quando non esco, che ti devi preoccupare.

Adesso ho i begli spaghetti che mi sono cucinato.

Adesso.

Manuele.

Si alza e mangia li spaghetti col tonno, Manuele.

Sò buoni.

Mi diverto a mangiare li spaghetti nel tonno, Manuele.

Stasera mi sono sfogato, al meno.

Ma proprio al meno.

Vigilo urbane.

Confratellai grezze.

Mescevo pascoli, a grano.

E produco fosforo, azione!

Sottostante spalpita.

L’orcore.

Di giornate infàstedi, nutre.

Di propizie infrantesi, furie,

Di risacche spentesi, serie.

E allora stono, discinto, e stretto al palpito, spingo.


Dialetto


Tinicitt’ael du costi

Cà stu ppannu li rrobbi!

Movabbanni piggradzia,

cà stà montu l’onori.

Però, am’a ddì però, am’à ddì però, mò stonu!

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